Le origini storiche del Qi Gong si fanno risalire al periodo Yao, circa 4000 anni fa, quando durante la pratica di antiche danze rituali venivano eseguiti gesti, movimenti e respirazioni per fortificare il corpo e scacciare i “Kuei” (demoni responsabili della malattia e della sofferenza dell’essere umano, secondo le antiche tradizioni cinesi).
Gli antichi Cinesi, popolo di coltivatori, osservando i cicli di semina e raccolto, l’alternarsi delle stagioni, il movimento della luna e l’ influenza sulle colture, ha intuito come il Microcosmo fosse correlato al Macrocosmo; cominciando cosi ha ricercare una Via di comunicazione diretta con quelle forze della naturale che regolano da sempre l’intero Universo.
Spesso, nei testi antichi, si paragona lo scorrere dell’acqua e la cura dei campi alla circolazione energetica ed alla cura del corpo. Come nell’agricoltura e nella coltivazione dei campi, il Qi Gong richiede un’attenzione costante quotidiana. Una pianta in salute è piena di linfa vitale, è flessibile ma forte, ondeggia con il vento ma non si rompe. Allo stesso modo il corpo va reso flessibile e forte con degli esercizi fisici mirati e va nutrito, come la linfa per le piante, con la forza vitale, che nella Tradizione Cinese viene definito Qi (letteralmente tradotto come Soffio Vitale).
Soltanto nel periodo Tzou (1030-760 a.C.) gli esercizi vennero codificati come tali; il più antico riferimento al Qi Gong in quel periodo, è un’iscrizione su dodici Pezzi di Giada, contenenti consigli su come “prendere il respiro” e permettergli di “discendere nel corpo“. Il sinologo Joseph Terence Montgomery Needham (uno dei Massimi Sonologi Mondiali), nella sua più importante e famosa opera “Scienza e Civilizzazione in Cina“, espone una completa traduzione dell’iscrizione sui 12 Pezzi di Giada: “Quando il Qi va giù, diventa calmo. Quando diventa calmo si solidifica; quando diventa solido germoglia. Dopo che è germogliato, cresce. Appena cresce, sarà spinto di nuovo indietro, nella zona alta. Quando sarà stato spinto indietro, raggiungerà la corona della testa. Al di sopra, premerà contro la corona della testa. Al di sotto premerà verso il basso. Chiunque segue questo vivrà, chiunque agisce contrariamente morirà“.
Un altro importante riferimento si trova negli “Annali delle Primavere ed Autunni“, un documento storico del III Sec.a.C., in cui sono contenute indicazioni riguardo le danze rituali ed gli esercizi terapeutici. In questo testo viene riportato di una terribile alluvione, durante il regno del mitico Imperatore Yao (2000 a.C.), che causò ristagno, sconvolgimenti e congestioni sulla terra ed a causa di ciò molte persone si ammalarono. Nel testo si legge: “Le vie dell’acqua erano ostruite e interrotte, così che lo scorrere era pessimo fin dalle sorgenti. Per lo stesso motivo, quando il respiro o l’energia dell’individuo è congestionata e stagnante, i muscoli e le ossa sono contratti e non si flettono bene. Si consigliano allora alcune danze che guidano il respiro ed assicurano che esso si muova attraverso il corpo in un modo armonioso“.
Altre testimonianze sulla pratica del Qi Gong affiorano anche all’epoca degli Han Occidentali (206 a.C. – 23 d.C.), questa volta si tratta di vere e proprie raffiugrazioni: su bastoni di bambù furono trovate incise figure raffiguranti uomini che eseguivano esercizi di allungamento e respirazione. Soltanto però nel 1958 vennero codificati i diversi esercizi di Pratica Interna Tradizionale Cinese (tra cui Dao Yin, Pa Tuan Chin, Yi Jin Jing, Tui Na etc.) ed il Qi Gong assunse una propria individualità.
Nell’ottobre 1959, il Ministero della Sanità Cinese sponsorizzò ufficialmente una conferenza nazionale di Qi Gong a Beidaihe, invitando rappresentanti di diciassette provincie a partecipare. Nel 1960, per la prima volta al mondo, il Qi Gong viene inserito in modo ufficiale nell’ospedale di Tai Shang, nella regione dell’Hebei, come tecnica terapeutica coadiuvante alle tecniche mediche ortodosse. E’ la prima volta che una pratica popolare viene accettata in campo scientifico riconoscendone gli effetti ed i benefici.
Nel 1973, nella provincia dello Hunan, fu trovato un reperto importantissimo per quanto riguarda le informazioni sul Qi Gong antico. Scavando i resti della tomba del Re Ma (168 a.C.), nel sito archeologico di Mawangdui, presso Changsha, in una delle bare fu ritrovato un pezzo di seta arrotolato, mezzo coperto dall’acqua, oggi conosciuto come il Rotolo di Mawangdui. Alto circa 50 cm e lungo 100, il reperto in seta contiene i più antichi disegni di posizioni Dao Yin: 44 figure con didascalie, disposte in quattro file di undici figure ognuna. Le figure dipinte, rappresentano respirazioni, auto-massaggio, persone che si flettono, si stirano, o ruotano. Grazie a questa scoperta è stato possibile decifrare molti scritti antichi ed addentrarsi ancora più a fondo nell’ affascinante pratica del Qi Gong.