Per i Cinesi lo studio del cosmo e del creato è stato fondamentale, ma nella loro interpretazione non hanno mai cercato di adattarlo e modificarlo, bensì conoscerlo e comprenderlo in modo da adattare le sue leggi a vantaggio dell’uomo.
Le Religioni-Filosofiche che hanno segnato la Cultura Cinese e che tutt’ora hanno una notevole influenza sulla Società della “Terra di Mezzo” sono moltissime, ma alla base del pensiero filosofico cinese vi è indubbiamente la Filosofia Taoista. Il Tao, o come spesso viene definito nei Testi Tradizionali “il Gioco di Yin-Yang“, viene generalmente tradotto come “Via” ovvero strada, sentiero da seguire per raggiungere l’armonia con il creato. Tale concetto di cammino che conduce alla trasformazione, viene applicato in ogni ambito dello scibile umano: nella medicina, nell’arte, nell’agricoltura, nelle Arti Marziali ed in genere a tutto il mondo fenomenico.
L’interpretazione del Carattere Cinese di “Tao” è sicuramente evocativo; Tao è formato da due radici: la prima simboleggia una strada, un percorso, che da quindi l’idea di movimento; l’altra parte rappresenta un viso raggiante che emette luce, vibrazioni, probabilmente un pensiero. Il Tao è quindi lo strumento che permette al pensiero umano di iniziare il viaggio, seguendo le indicazioni che il Tao stesso sottende attraverso i segni che l’uomo deve identificare.
Viene rappresentato dal famoso simbolo costituito da due “pesci” (la goccia bianca e la goccia nera), appunto Yin-Yang, che nuotano e si rincorrono vicendevolmente, a manifestare l’instabilità dell’universo e di tutte le cose in esso manifeste, ossia il Mutamento. Nella visione Taoista dell’Universo, è la continua alternanza di Yin e Yang che determina la perpetua trasformazione della realtà: i mutamenti meteorologici, le 4 stagioni, il giorno e la notte, persino i rapporti sociali e lo stato di mantenimento della salute.
In modo semplicistico, possiamo qui dire che l’attività, la funzionalità, la potenzialità di una persona o di un’organo appartengono alla natura “Yang” dell’energia; viceversa l’aspetto fisico, il concreto, il manifesto e misurabile della persona o dell’organo appartengono alla natura “Yin”.
Lo Yin e lo Yang sono sempre tra loro correlati ed in continua cooperazione, come il giorno e la notte: due aspetti imprescindibili che formano un Unicum. Come ogni creatura anche l’uomo, con entrambi gli aspetti Yin-Yang, sottostà alle Leggi della Natura. Armonizzare il Corpo significa appunto ritrovare l’equilibrio, permettere al nostro flusso energetico di fluire secondo il percorso ordinato delle Leggi Naturali, ritrovando cosi sintonia con la Natura e ricostituire il Cerchio Amornico di Yin-Yang.
Spesso, il pensiero analitico e dicotomico Occidentale ha identificato i due Principi di Yin “e” Yang come opposti, separati ed in continua lotta tra loro, associando ad uno il valore maschile ed all’altro il valore femminile, con tutte le possibili varianti di queste due manifestazioni. In Oriente si parla invece di Yin-Yang, come unica entità, espressione di due potenzialità che si compenetrano e si trasformano vicendevolmente l’uno nell’altro in un gioco senza fine; le due Forze non sono quindi opposte bensì Complementari.
Dal momento che Yin-Yang sono complementari, tendono ad attrarsi e ad interagire reciprocamente. Ognuno di essi dipende dall’altro, come le due facce di una stessa medaglia, come servo e padrone, come lama e scudo; per questo sono in perpetuo equilibrio e danno luogo alle trasformazioni. Nella cultura Cinese viene dato ai due Poli lo steso valore, come riportato nei testi classici: “..il danno per l’uomo può avvenire soltanto dal troppo prevalere dell’uno sull’altro, dalla mancanza di equilibrio, come quando il troppo sole provoca la siccità o la troppa pioggia le inondazioni“.
Possiamo quindi dire che tutto l’Universo ed il Cosmo intero è un’immagine del Principio Cardine del Tao, e che l’unità rimane anche dopo la trasformazione. Le Discipline Orientali servono quindi ad esperire questo concetto attraverso il lavoro profondo sul corpo, sotto tutti i suoi aspetti. Dobbiamo ricordare che il Qi Gong, il Tai Chi Chuan, la Meditazione e le Arti Marziali in genere, sono delle Filosofie messe in Azione; soltanto cosi la comprensione diventa “sapere” e non si ferma al raziocinio tipico dell’Occidente.
“Ti indicherò dov’è il pozzo,
dov’è la corda, dov’è il secchio.
Ti insegnerò a servirti della corda e del secchio,
ma non tirerò la corda per te.”
dai Veda Indiani